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Donne importunate e difensori invisibili

SouthForce
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Durante la lettura del libro di Joel Johnson "Formation Attacks" mi sono imbattuto in un paragrafo che immediatamente ha destato la mia curiosità, dal titolo "Invisible Defenders". Il particolare interesse nasce dal fatto che il tema trattato avevo già avuto modo di analizzarlo e studiarlo per mio conto  più di un anno fa durante l'analisi di una mia partita "live".

Ma andiamo con ordine: cosa è un difensore invisibile? L'autore risponde (ovviamente traduco): è un pezzo che difende un altro pezzo indirettamente; in altri termini, tu puoi muovere un pezzo su una casa che sembra non protetta, ma se l'avversario decide di catturarlo tu o vinci materiale o dai matto. Il pezzo quindi sembra indifeso, ma in realtà c'è appunto un difensore invisibile.

Uno degli esempi mostrati è dato dalla posizione seguente:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Bianco è nel pieno di un attacco sul lato di Re, ma ecco che con l'aiuto di un difensore invisibile può sferrare il colpo decisivo:

1. Td6!

Il Nero non può rispondere Dxd6, in quanto 2. Cf5+ permette al Bianco di vincere la Donna.

La partita dura poco: 1. ... Ch7 2. Cxh5+ 1-0. Infatti dopo 2. ... Rh8, il Nero perde la Donna dopo 3. Dh6 con minaccia di matto in g7.

La morale finale dell'autore è la seguente: quando si tenta questo tipo di tattica, devi essere certo di avere una solida minaccia o piano. Muovere un pezzo su una casa solo nella speranza che l'avversario lo catturi, non è una buona idea.

Parole sacrosante!

Vediamo adesso nel puzzle seguente la posizione tratta da una mia partita "live" di qualche tempo fa e il corretto modo di giocarla:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di seguito riporto le mie annotazioni dell'epoca (è una cosa che purtroppo non faccio molto spesso, ma quella volta la posizione meritava di essere ricordata):

Il Nero per difendersi dalla minaccia della forchetta di cavallo in f6 gioca la mossa De7. Tale mossa, a prima vista innocente, in realtà si rivela un errore decisivo a patto che il Bianco ne riesca ad approfittare immediatamente. Qui il processo di ragionamento diventa fondamentale: assodato che l’avversario non ha nell’immediato minacce tali che possano impensierire, è doveroso che il Bianco, preliminarmente, parta con l’analisi delle mosse forzanti a sua disposizione. Non ci vuole molto a verificare che l’analisi di scacchi e catture porta alla sola 1.Cxf6+, che però è una mossa assolutamente inutile potendo il Nero controbattere con 1. … Dxf6. Nessuna speranza quindi di trovare una mossa forzante in questa posizione? In realtà ci sarebbero da verificare eventuali minacce, ricordando che queste nella loro forma più semplice (minacce del “primo ordine”) sono mosse con l’obiettivo di portare a casa un vantaggio che si concretizzerà già alla mossa successiva se l’avversario non fa nulla per fronteggiare la situazione. Tipichi esempi di minacce del primo ordine sono le minacce di “matto alla mossa successiva”, sicuramente le più forti in assoluto, e quelle in cui pezzi di valore inferiore portano un attacco diretto a pezzi avversari di valore superiore. Quando ad esempio pedoni, alfieri, cavalli e torri attaccano direttamente la Donna avversaria viene fuori una particolare minaccia che potremmo assimilare ad una sorta di “scacco alla regina”. Un qualsiasi giocatore prenderà sempre in grande considerazione uno “scacco” alla propria Donna, in quanto l’eventualità di poter perdere il pezzo più formidabile del proprio schieramento segna salvo rare eccezioni il destino della partita (...). E' evidente che il cavallo del Bianco non ha possibilità particolari di minacce, mentre la torre che sta in d1 possiede la formidabile 1. Td7!. E’ uno “scacco alla regina” che non offre parecchie alternative alla Donna del Nero. Con 1. … Dxd7 oppure De8 il Nero si esporrebbe alla forchetta di cavallo in f6, quindi le uniche case “sicure” per la Donna sono solamente b4 e c3. Ma anche in questi casi il Bianco con 2. Cxf6+ otterrebbe un vantaggio decisivo.

Qui l'accento non era tanto sui difensori invisibili, ma sul fatto che le minacce dirette alla Donna avversaria valgono sempre la pena di essere esplorate per misurarne l'efficacia.

Ah, in chiusura dimenticavo... in partita non giocai Td7, ma l'ignobile De3. Vinsi lo stesso, ma la lezione che ricavai analizzando il match non l'ho più dimenticata.