L'apertura, la prima delle tre sezioni in cui una partita viene comunemente suddivisa (le altre due sono il mediogioco e il finale), è stata oggetto, sin da quando gli scacchi moderni furono inventati circa 500 anni fa, d'un accurato esame che ha evidenziato alcuni principi fondamentali.
SVILUPPO DEI PEZZI.
Nella posizione di partenza, gli Alfieri sono ostacolati dai pedoni postigli davanti. Pertanto, e4 e d4 sono mosse eccellenti perche', oltre a prendere possesso del centro della scacchiera, permettono agli Alfieri di controllare alcune case (dopo la mossa e4, ad esempio, l'Alfiere in f1 controlla le case b5, c4, d3 ed e2). Un'alternativa di sviluppo è rappresentata dalla spinta in avanti dei pedoni nella colonna b o g, permettendo agli Alfieri di portarsi in b2 o g2 (fianchetto d'Alfiere) controllando le diagonali maggiori della scacchiera.
Comunque, nella posizione di partenza, dopo i pedoni centrali, i pezzi ad essere sviluppati per primi sono i Cavalli, i quali hanno solo due valide opzioni (f3 ed e2 per il Cavallo in g1; c3 e d2 per il Cavallo in b1) di cui f3 e c3 sono le più vantaggiose perchè permettono al Cavallo di controllare più case e una parte del centro scacchiera, senza ostacolare gli altri pezzi. A tale riguardo, dopo 1. e4 e5, sia 2.Bd3 che 2. Ne2 sono mosse cattive. Bd3 blocca il pedone della colonna d intrappolando l'altro Alfiere: Ne2 blocca due pezzi (l'Alfiere e la Donna) e controlla solo 6 case invece delle 8 che controllerebbe se fosse sviluppato in f3!
In apertura si deve evitare di muovere senza scopo un pezzo già sviluppato perchè è una perdita di tempo e ritarda lo sviluppo degli altri pezzi. Quindi...si deve puntare a muovere ciascun pezzo una sola volta!
I pezzi, poi, devono essere sviluppati puntando al centro scacchiera perchè da lì controllano più case. Un Cavallo posto al centro scacchiera, ad esempio, controlla 8 case invece delle 4 se fosse posto al bordo scacchiera. Per questo motivo le mosse 1.Nh3 e 1. Na3 sono decisamente cattive!
Ed ancora. E' bene sviluppare l'intero “esercito” di pezzi prima di sferrare l'attacco. Perchè attaccare mezza dozzina di pezzi e pedoni avversari con la sola Donna e un Alfiere quando si ha un'intera “armata” pronta a sostenerli?
Infine, l'errore più comune d'un giocatore principiante, in apertura, è quello di portare anticipatamente in gioco la propria Donna. Essendo il pezzo di maggior valore, dopo il Re, si rischia di vederla attaccata dai pezzi avversari (favorendo lo sviluppo avversario a scapito del proprio!!) o, addirittura, di perderla! L'esempio che segue mostra come il Bianco sfrutti l'avanzamento della Donna nera per ottenere tempi sviluppando il proprio esercito.
CONTROLLO DEL CENTRO SCACCHIERA.
Il centro scacchiera è rappresentato dalle case e4, e5, d4, d5. Controllare il centro saccchiera è di estrema importanza e tutte le aperture tentano di ottenere tale controllo. Esistono due modi per controllare il centro scacchiera: il “metodo Classico” e quello “Ipermoderno”.
Il “metodo Classico”, maggiormente usato, punta ad occupare il centro scacchiera con i pedoni sostenuti dai pezzi.
L'altro approccio al centro scacchiera è il sopracitato “metodo Ipermoderno”.
Come si nota dall'esempio soprariportato, l'idea alla base di questo metodo sta nel fatto che il centro scacchiera viene considerato come un grande bersaglio, il quale viene inizialmente attaccato da Cavalli e Alfieri (quest'ultimi sviluppati in posizione di “fianchetto”) e poi dai pedoni centrali. Infine, si sfrutta a proprio vantaggio l'indebolita struttura pedonale centrale avversaria per contrattaccare. L'aspetto negativo del “metodo Ipermoderno” sta nel fatto che esso comporta quasi sempre quello d'accollarsi uno svantaggio in termini di spazio. L'avversario, inoltre, può attaccare prima che si riesca a distruggere il suo centro pedonale o, se si è troppo lenti, trovarsi completamente senza gioco. Come gestire queste situazioni?
La difesa passiva è raramente efficace. Quindi, se ci si trova paralizzati o sotto attacco è bene effettuare un cambio di pezzi (se ci sono pochi pezzi non si è più così paralizzati e l'avversario difficilmente ottenerrà un buon attacco), oppure fare qualsiasi cosa per contrattaccare, anche se ciò significa sacrificare uno o due pedoni.
SICUREZZA DEL RE
Ecco una partita che dimostra cosa accade a un Re lasciato nella sua posizione iniziale
Quindi, il miglior modo per garantire la sicurezza del proprio monarca è quello di arroccare il più presto possibile. Ma....da quale lato?
Se un lato ha una struttura pedonale irregolare (es: una doppia impedonatura o un pedone mancante), probabilmente non sarà in grado di fornire al Re quella sicurezza offerta, invece, da una struttura pedonale regolare.
Se l'avversario possiede un gran numero di pezzi su un lato della scacchiera, probabilmente potrebbe risultare più efficace arroccare dall'altro lato.
Se si pensa d'avere delle possibilità d'attacco contro l'arrocco avversario, si dovrebbe arroccare sull'altro lato per permettere la libera avanzata dei propri pedoni, senza indebolire o rendere vulnerabile il nostro Re.
(traduzione da un articolo pubblicato su sito da Akuni il 8/4/07)
L'apertura, la prima delle tre sezioni in cui una partita viene comunemente suddivisa (le altre due sono il mediogioco e il finale), è stata oggetto, sin da quando gli scacchi moderni furono inventati circa 500 anni fa, d'un accurato esame che ha evidenziato alcuni principi fondamentali.
SVILUPPO DEI PEZZI.
Nella posizione di partenza, gli Alfieri sono ostacolati dai pedoni postigli davanti. Pertanto, e4 e d4 sono mosse eccellenti perche', oltre a prendere possesso del centro della scacchiera, permettono agli Alfieri di controllare alcune case (dopo la mossa e4, ad esempio, l'Alfiere in f1 controlla le case b5, c4, d3 ed e2). Un'alternativa di sviluppo è rappresentata dalla spinta in avanti dei pedoni nella colonna b o g, permettendo agli Alfieri di portarsi in b2 o g2 (fianchetto d'Alfiere) controllando le diagonali maggiori della scacchiera.
Comunque, nella posizione di partenza, dopo i pedoni centrali, i pezzi ad essere sviluppati per primi sono i Cavalli, i quali hanno solo due valide opzioni (f3 ed e2 per il Cavallo in g1; c3 e d2 per il Cavallo in b1) di cui f3 e c3 sono le più vantaggiose perchè permettono al Cavallo di controllare più case e una parte del centro scacchiera, senza ostacolare gli altri pezzi. A tale riguardo, dopo 1. e4 e5, sia 2.Bd3 che 2. Ne2 sono mosse cattive. Bd3 blocca il pedone della colonna d intrappolando l'altro Alfiere: Ne2 blocca due pezzi (l'Alfiere e la Donna) e controlla solo 6 case invece delle 8 che controllerebbe se fosse sviluppato in f3!
In apertura si deve evitare di muovere senza scopo un pezzo già sviluppato perchè è una perdita di tempo e ritarda lo sviluppo degli altri pezzi. Quindi...si deve puntare a muovere ciascun pezzo una sola volta!
I pezzi, poi, devono essere sviluppati puntando al centro scacchiera perchè da lì controllano più case. Un Cavallo posto al centro scacchiera, ad esempio, controlla 8 case invece delle 4 se fosse posto al bordo scacchiera. Per questo motivo le mosse 1.Nh3 e 1. Na3 sono decisamente cattive!
Ed ancora. E' bene sviluppare l'intero “esercito” di pezzi prima di sferrare l'attacco. Perchè attaccare mezza dozzina di pezzi e pedoni avversari con la sola Donna e un Alfiere quando si ha un'intera “armata” pronta a sostenerli?
Infine, l'errore più comune d'un giocatore principiante, in apertura, è quello di portare anticipatamente in gioco la propria Donna. Essendo il pezzo di maggior valore, dopo il Re, si rischia di vederla attaccata dai pezzi avversari (favorendo lo sviluppo avversario a scapito del proprio!!) o, addirittura, di perderla! L'esempio che segue mostra come il Bianco sfrutti l'avanzamento della Donna nera per ottenere tempi sviluppando il proprio esercito.
CONTROLLO DEL CENTRO SCACCHIERA.
Il centro scacchiera è rappresentato dalle case e4, e5, d4, d5. Controllare il centro saccchiera è di estrema importanza e tutte le aperture tentano di ottenere tale controllo. Esistono due modi per controllare il centro scacchiera: il “metodo Classico” e quello “Ipermoderno”.
Il “metodo Classico”, maggiormente usato, punta ad occupare il centro scacchiera con i pedoni sostenuti dai pezzi.
L'altro approccio al centro scacchiera è il sopracitato “metodo Ipermoderno”.
Come si nota dall'esempio soprariportato, l'idea alla base di questo metodo sta nel fatto che il centro scacchiera viene considerato come un grande bersaglio, il quale viene inizialmente attaccato da Cavalli e Alfieri (quest'ultimi sviluppati in posizione di “fianchetto”) e poi dai pedoni centrali. Infine, si sfrutta a proprio vantaggio l'indebolita struttura pedonale centrale avversaria per contrattaccare. L'aspetto negativo del “metodo Ipermoderno” sta nel fatto che esso comporta quasi sempre quello d'accollarsi uno svantaggio in termini di spazio. L'avversario, inoltre, può attaccare prima che si riesca a distruggere il suo centro pedonale o, se si è troppo lenti, trovarsi completamente senza gioco. Come gestire queste situazioni?
La difesa passiva è raramente efficace. Quindi, se ci si trova paralizzati o sotto attacco è bene effettuare un cambio di pezzi (se ci sono pochi pezzi non si è più così paralizzati e l'avversario difficilmente ottenerrà un buon attacco), oppure fare qualsiasi cosa per contrattaccare, anche se ciò significa sacrificare uno o due pedoni.
SICUREZZA DEL RE
Ecco una partita che dimostra cosa accade a un Re lasciato nella sua posizione iniziale
Quindi, il miglior modo per garantire la sicurezza del proprio monarca è quello di arroccare il più presto possibile. Ma....da quale lato?
Se un lato ha una struttura pedonale irregolare (es: una doppia impedonatura o un pedone mancante), probabilmente non sarà in grado di fornire al Re quella sicurezza offerta, invece, da una struttura pedonale regolare.
Se l'avversario possiede un gran numero di pezzi su un lato della scacchiera, probabilmente potrebbe risultare più efficace arroccare dall'altro lato.
Se si pensa d'avere delle possibilità d'attacco contro l'arrocco avversario, si dovrebbe arroccare sull'altro lato per permettere la libera avanzata dei propri pedoni, senza indebolire o rendere vulnerabile il nostro Re.
(traduzione da un articolo pubblicato su sito da Akuni il 8/4/07)