Fortuna, Psicologia e Distrazione: i tre re invisibili negli scacchi
Negli scacchi veloci non vince sempre chi calcola meglio. 
Una mia recente Blitz lo ha dimostrato in modo lampante: due secondi sull’orologio, un pedone lanciato verso la promozione, e l’avversario che abbandona proprio quando gli sarebbe bastato qualche mossa in più per lasciarmi cadere per tempo.
Quell’episodio mi ha fatto riflettere: la partita non è stata decisa né da una combinazione brillante né da una teoria d’apertura, ma da tre fattori che nessun motore saprà mai calcolare. Li chiamo i tre re invisibili negli scacchi: Fortuna, Psicologia e Distrazione.
Fortuna 🍀
In una partita a tempo lungo, la fortuna conta meno: c’è tempo per ricalcolare, per rientrare nei binari. Ma nelle Blitz è sempre dietro l’angolo. 
Un tatticismo azzardato che “funziona” solo perché l’avversario non vede la confutazione. 
Un cavallo lasciato in presa che resta intatto perché l’altro è distratto dall’attacco sul re. 
Il colpo di fortuna del principiante che si trasforma in combinazione vincente.
Non possiamo controllarla, ma dobbiamo riconoscerne il peso: a volte un punto arriva non per merito, ma per caso.
Psicologia 🧠
Il tempo che scorre non è solo un numero: è un martello. 
Ogni secondo perso aumenta la pressione, ogni mossa minacciosa amplifica l’ansia. 
Una posizione difendibile diventa un incubo se la percepiamo come disperata. 
Una regina iperattiva, un pedone passato che avanza inesorabile: non sono solo pezzi, sono messaggi che inducono l’avversario a pensare “non ce la farò”.
La Blitz è un test psicologico più che scacchistico. Non basta vedere la mossa giusta: bisogna trovarla sotto stress.
Distrazione 👀
E infine, la più umana di tutte: la distrazione. 
Un pre-move sbagliato. 
Un click maldestro che porta la torre sulla casa sbagliata. 
Il giocatore che dimentica l’orologio mentre calcola, e la bandierina cade.
Chiunque abbia perso una Blitz per un pre-move sbagliato sa bene di cosa parlo. 
Oppure, al contrario, chi abbandona troppo presto convinto che non ci sia più nulla da fare — quando basterebbe continuare e lasciare che sia il tempo a vincere per lui.
La Blitz è il regno delle micro-distrazioni. E spesso non serve un capolavoro per trarne vantaggio: basta rimanere lucidi un istante in più dell’altro.
I manuali di scacchi insegnano aperture, mediogiochi e finali. Ma chi gioca Blitz sa che esistono altri tre manuali invisibili, scritti non sulla carta ma sull’orologio e nella mente dei giocatori: quelli della Fortuna, della Psicologia e della Distrazione.
Sono loro, più spesso di quanto ammettiamo, a decidere chi vince e chi perde. 
Ed è per questo che le Blitz ci affascinano: non sono mai solo scacchi, ma un duello fra tempo, mente e caso.